I vini Antinori provenienti dalla zona del Chianti, ad esempio dalle tenute Antinori Tignanello, Badia a Passignano o Peppoli, sono la testimonianza della ricca tradizione del vitigno Sangiovese. Nei vigneti di queste zone di produzione tradizionali viene coltivata principalmente questa varietà tipica, cui si affianca una parte minore di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah.
Il Sangiovese, ricco di acidità e di tannino, è il vitigno su cui si basa la produzione di molti dei più apprezzati vini rossi della Toscana. Tanto che si potrebbe dire: non esiste Chianti Classico senza Sangiovese! Con una percentuale minima dell’80%, questo vitigno costituisce la componente principale o unica del vino più rappresentativo della zona dei vini rossi della Toscana.
Le due tenute secolari Peppoli e Badia a Passignano producono esclusivamente Chianti Classico: il Peppoli Chianti Classico DOCG e il Badia a Passignano Chianti Classico Gran Selezione DOCG, ottenuti con le migliori uve selezionate del vigneto dell’abbazia Badia a Passignano. Entrambi i vini si caratterizzano per il colore rosso rubino intenso, i forti sentori di bacche e i tannini particolarmente setosi in bocca sul finale. Sono i rappresentanti tipici della loro varietà.
Questa tenuta ubicata nel cuore del Chianti è stata ed è tuttora il “laboratorio” della famiglia Antinori. È proprio qui che sono state battute nuove strade sia nell’ambito della coltivazione che della vinificazione. Questo è anche il luogo d’origine del cosiddetto Supertuscan.
Negli anni ‘70 del secolo scorso il marchese Piero Antinori si diede l’obiettivo di innalzare il vino toscano a un nuovo livello di qualità. Per fare questo, dovette però svincolarsi dalle ferree regole della produzione del Chianti. Per la produzione del primo Supertuscan, che prese il nome dalla Tenuta Tignanello, Antinori ridusse la percentuale di vitigni bianchi prescritta dal disciplinare. In un secondo tempo la eliminò del tutto. E fece una cosa che nessuno prima di lui aveva osato fare in Italia: l’affinamento del Sangiovese in barrique.
Ancora oggi il Tignanello Toscana IGT, ottenuto con le uve di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, è uno dei vini più famosi al mondo, e non a torto, dato che il suo colore rosso rubino è una gioia per gli occhi come la setosità dei tannini e la complessità e vivacità del finale lo è per il palato.
Oltre al Tignanello, la famiglia Antinori creò un secondo Supertuscan conosciuto in tutto il mondo: il Solaia. Un vino rosso che prende il nome dal vigneto d’origine e che, contrariamente al suo contraltare, è ottenuto principalmente con i vitigni francesi Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e una percentuale di uve Sangiovese.
La Tenuta Guado al Tasso con i suoi 320 ettari è la più grande della famiglia Antinori ed è ubicata nella zona di produzione del vino DOC Bolgheri. Il clima mite marino e i terreni sabbiosi, calcarei e argillosi della regione conferiscono ai vini il loro carattere inconfondibile. Nei vigneti si trovano essenzialmente viti delle varietà Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot e Vermentino Nero e Bianco.
Oltre al Vermentino Bolgheri DOC, un vino bianco particolarmente aromatico, dal colore giallo paglierino, ottenuto dal vitigno autoctono Vermentino, e a un rosato fruttato, lo Scalabrone Bolgheri Rosato, da questa tenuta provengono anche eccellenti vini rossi.
Tra questi spiccano vini monovitigno come il Matarocchio Bolgheri DOC Superiore – un vino cru della varietà Cabernet Franc – o un Merlot monovitigno denominato Cont’Ugo Bolgheri DOC.
Oltre a questi vini la zona di produzione Antinori di Livorno è famosa però soprattutto per i suoi straordinari cuvée, tra i quali Il Bruciato Bolgheri DOC, ottenuto da Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, o anche l’eccellente Guado al Tasso Bolgheri DOC Superiore, ottenuto da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e una piccola parte di Petit Verdot. Questo vino viene spesso paragonato ai grandi Supertuscan della regione e con il suo carattere pieno e la sua elevata complessità è regolarmente presente fra i vini della famiglia Antinori che ottengono le più alte valutazioni.
Sempre in Toscana, non lontano da Siena, si trova una delle zone di produzione del vino rosso più piccole d’Italia: la zona del Brunello di Montalcino. Questa zona è famosa per il vitigno Brunello, che a sua volta è in realtà un clone del Sangiovese, il vitigno più diffuso in Toscana.
Contrariamente al Chianti Classico, il Brunello è sempre monovitigno, ottenuto con il 100% di uve Sangiovese. La tenuta Pian delle Vigne della famiglia Antinori produce Brunello monovitigno dagli anni ‘90 del secolo scorso. L’affinamento in grandi botti fa dei vini Brunello della tenuta Pian delle Vigne - precisamente il Pian delle Vigne Rosso di Montalcino DOC e il Pian delle Vigne Brunello di Montalcino DOCG –dei vini rossi particolarmente fruttati e freschi.
La tenuta La Braccesca, che appartiene alla famiglia Antinori dal 1990 e si trova al centro della zona Montepulciano, offre il clima perfetto per la coltivazione dello Syrah. Qui, oltre ai due Syrah Achelo Cortona DOC e Bramasole, Antinori produce anche il Vino Nobile di Montepulciano, la cui componente principale deve essere il Sangiovese. Tra questi troviamo il Braccesca Vino Nobile di Montepulciano DOCG e il Vigneto Santa Pia Vino Nobile di Montepulciano DOCG Riserva.
Da alcuni anni la famiglia Antinori produce vini bianchi anche in Toscana. Dalla Tenuta Monteloro provengono prodotti straordinari, ottenuti con le varietà del Riesling e del Pinot Bianco. Anche la tenuta Le Mortelle nella zona toscana della Maremma produce un vino bianco eccellente: il Vivia Maremma Toscana IGT, ottenuto dalla combinazione dei vitigni toscani Vermentino e Ansonica con il vitigno Viognier importato dalla Francia. La zona della Bassa Maremma è famosa però per i suoi straordinari vini rossi, tra cui l’Ampio delle Mortelle Toscana IGT e il Poggio alle Nane DOC Maremma Toscana, entrambi cuvée ottenuti dai vitigni Carménère, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ma anche il Botrosecco DOC Maremma Toscana, ottenuto dai due ultimi vitigni citati.
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